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Giovanni Minoglio

Giovanni Minoglio


Nato nel 1851 e morto nel 1913 da una famiglia originaria di Santa Maria, è una delle figure di erudito più interessanti dell'intero Monferrato.
Erede del più cospicuo patrimonio della zona, laureatosi in Giurisprudenza, in realtà non praticò mai la professione forense, preferendo dedicarsi agli studi di storia locale e numismatica e alla composizione di drammi di ambientazione storica, oltre che alla compilazione di testi scolastici di geografia e diritto.
Tra le sue opere più note, 'Moncalvo. Brevi cenni storici' (due edizioni: 1877 e 1884), 'Miscellanea monferratese' (1880), 'Timon Greco' (1878).
Dotato di genialità eclettica ma privo di qualsiasi senso pratico, dilapidò in meno di trent'anni l'intero patrimonio che era stato costituito nei secoli da generazioni di intraprendenti antenati.
Contribuì pure alla creazione del Corpus Nummorum Italicorum, avendo donato nel 1884 una moneta romana al principe di Napoli, futuro Vittorio Emanuele III, appassionato numismatico.
L'avvocato Minoglio fu per vari anni consigliere, assessore e sindaco presso l'amministrazione comunale di Penango.
Riposa nella neoclassica tomba di famiglia, nel cimitero di Moncalvo.